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King Surfer Magazine, Oceani Marini, Since 1994

Un nuovo Inizio: Anno 2019

Con più di 7milioni di followers Gabriel Medina non può non avere la sua personale informazione, agenda di vita, diario di Atleta…

La copertina della rivista “The Economist” e il suo “giudizio” sull’informazione Twitter proveniente dalla Casa Bianca…

Gabriel Medina conquista, nell’ultimo evento di dicembre a Pipeline (11a Tappa 2018) il suo secondo Titolo Mondiale, il 4 Marzo riprendiamo gli aggiornamenti su Twitter e “The Economist” evidenzia come, nella sua sintesi di copertina, le contemporanee forme di comunicazione di quest’epoca, avanzano nelle diverse quotidianità e negli stili personali di ognuno…
I vecchi media continueranno ancora a chiamarli social o cederanno all’evidenza di far ormai parte dello stesso insieme, differenziandosi solo nella forma basica(?) di altre loro “scelte”(?) e “opinioni”?

Perchè, l'”informazione” che si sceglie di dare, tramite questi nuovi mezzi, parte sempre da un’inquadratura personale +o- adatta ad una strategia comunicativa (primordiale?) che, a tutti i livelli, ormai si segue per la propria promozione, integrata +o- a questo nuovo millennio dell’essere, “opinione” informativa(?) anche solo per “uno”
E, ologrammi a parte, imparare anche altro, a parità di tempo nel web, può aiutare a dare contemporaneità alle epoche che cambiano, dall’alimentazione con sempre+ stagionalità dal mondo, agli investimenti, ormai alla portata e conoscenza di tutti

E se il Presidente della Repubblica, nel discorso di fine dicembre, invita ad un maggior senso di comunità, il nostro lavoro informativo dovrebbe sempre garantire quel maggior senso di rispetto verso le passate, presenti e anche future “comunità”(?) che, in base al voto (democrazia?) minato dalle dilaganti, “promozionali” opinioni(?), tenderanno a dividere sempre di+ le realtà che “daremo”(?) alle diverse inquadrature…
Questo per dire che, se esistono delle reali regole certe (imposte anche ad 1euro) da “Stati” proiettati al futuro delle loro diverse comunità, quante povertà, sofferenze possono essere eliminate, invece di continue diatribe davanti a troppa informazione, tra dibattiti, immagini, foto, balconi, e “finestre” che non aiutano se non a farne perdere la questione, il senso stesso di tutto l’insieme, come tra vecchi (accomodati?) e nuovi ologrammi in una comunità già ologramma di se stessa?
Tre diverse realtà e un denominatore comune:
Notizia 1Notizia 2Notizia 3

Le prime sintesi emozionali, commissionate e personalizzate alla promozione di eventi e marchi “altrui”, vita dell’epoca…

E più avremo un’informazione incompleta, basata principalmente sulle opinioni(?), contraddittoria e distorta dalla propria “realtà” di appartenenza e più porteremo confusione “voluta”(?), “Vandalismo” a tutti i livelli lasciando sempre all’opinione politica, la prima e ultima (se non unica) informazione, ormai persa nell’inseguire sempre se stessa. Un caos che evidenzia e rafforza la quotidiana necessità di una maggiore “verità“(?) e giustizia sociale…
E non far trovare, alle diverse comunità, quel senso comune dell’umanità, nel suo procedere al miglioramento del suo stesso insieme, sono le dirette conseguenze di un giornalismo poco cambiato nelle domande. Perchè le risposte che riconducono all’insieme, evidenziano come non esistano tutele, Piani Marshall alle continue crisi che si susseguono negli anni, per un motivo o per un altro che determinano l’impoverimento e l’abbassamento di determinati livelli standard di vita degli stessi Popoli, dall’Italia a qualsiasi altro Paese senza politiche adeguate al miglioramento e a un cambiamento integrato, epocale… lasciando “pericolosamente”(?) al “potere”(?) di ognuno l'”obbligo”(?) morale, spesso sano/spesso incivile, anarchico o “mafioso”, di fare poi come gli pare…
L’ultima tragedia dal Brasile evidenzia, per non parlare sempre di ferite mai rimarginate in Italia, di cui si pagano ancora le conseguenze in termini di salute, vite distrutte e costi difficili da recuperare per le stesse comunità, come troppi territori subiscano veri e propri “cancri”, sempre al risparmio, ma solo sulla pelle degli altri, senza Rispetto dell’unica vita a disposizione che tutti hanno su territori sempre+ martoriati da sempre più evidenti colpe umane…
E, dalla politica ai sindacati, dal “giornalismo privato”(?) al giornalismo “pagato”, se tutti lavorassero al miglioramento della stessa cittadinanza, non staremo ancora a discutere anche del più normale(?) vivere

Il “Corriere della Sera” nel 1989 quando internet non esisteva, c’erano meno riviste/inserti allegati e i giornalisti, forse, scrivevano meno libri…

E in Italia sono ancora tante le cose taciute, le “vere” domande senza risposte che non trovano nemmeno clamore di chi, con un passato di cariche istituzionali, risponde altro. Tanto chi vuoi che se ne sarà accorto di una domanda importante, incalzante non fatta o di una risposta che non chiarisce, a cui (troppo spesso) non si replica mai con un’altra domanda?

La prima pagina del quotidiano “La Repubblica” nel 2019 con internet sempre più presente nelle vite di tutti… Da notare la sintesi grafica, i loghi pubblicitari e i richiami spot “emozionali”…

Quale parola include la “comunità” dei poveri, quale quella del lavoro anche se non si (ri)trovasse?
E quante forme di detrazioni fiscali sono un “reddito”, una spinta ai consumi non certo ai beni di prima necessità? E quanti soldi sono stati “sprecati”(?) in mille, misere forme diverse per non cambiare poi molto nelle difficoltà vere della realtà del “popolo”?
Forme di tacita “differenzazione” (sovranista, nazionalista di una passata “sinistra”?) che la scuola nemmeno+ evidenzia se non nella forma basica di antiche risposte.
Per finire poi alle comunità più lontane, ignare nel loro rincorrere le loro diverse(?) culture e il loro stesso “benessere” che (tra natalità elevate e poco sviluppo tassato e ridistribuito), muovono nell’incolpevole, “candida ignoranza”(?), obbligando però altre comunità +strutturate (già al limite di democrazia, integrazione e inclusione) a porsi più domande nel valutare quelle conseguenze che ancora si pagano (soprattutto in termini di costi e tasse per la stessa comunità ospitante, dalla sanità al loro inserimento troppo spesso sottopagato e in nero). Tutto per non aver preventivato meglio quell’incontrollato flusso passato (ancora da gestire) in un Paese ancora molto in ritardo nei bilanci, nelle sue stesse regole, manutenzioni e rimodernizzazioni, se non si osserva il solo nuovo predisposto ai nuovi habitat migliorativi per pochi.
Perchè, dalle Banche centrali (fuori corso per gli evasori no?) a tutte quelle organizzazioni mondiali di controllo, ben pagate dalle tasse e debiti dei singoli Stati, non si riesce mai a venirne fuori se non nel peggioramento di quelle differenze che moltiplicheranno le diseguaglianze tra i Popoli, con sempre più evidenti conseguenze per tutti.
E vedere politici che evidenziano la moneta coloniale francese in molti Stati Africani, evidenzia anche l’impoverimento di un giornalismo culturale che ha perso, nei fatti, l’insieme per determinare domande migliori a una risposta di futuro migliore xtutti…
A partire da quel reddito minimo di cittadinanza.

Il progetto per Instagram è pronto da tempo,
twitter segue la sua programmazione settimanale e il nuovo sito web sarà on line quando un Mac sostituirà i limiti di questo vecchio e piccolo pc…
A qualcuno serve una consulenza, uno stile editoriale personalizzato o un più facile, veloce processo evolutivo per ProRealTime, in cambio di un nuovo MacPro?

Il 2018 si è chiuso con una nuova, forte esperienza sul campo e se progettavo di accellerare determinati processi evolutivi, distendere un Magazine verticalmente, un’informazione mai+ replicabile a pagamento, mi ha permesso di vedere anche cose impensabili prima.
Senza inoltre considerare che, seguire il WSL nel rispetto di un “novizio”, mi ha permesso di conoscere molti degli attuali professionisti in circolazione. Campioni provenienti dalle più diverse parti del mondo, con i loro stili, famiglie e culture.
E vederne molti reinvestire nello stesso sport, nelle “loro/nostra” comunità, dal Surf Ranch di Kelly Slater, all’Institudo Medina, lascia ben sperare che si possa determinare ancora il futuro di sempre più ampie generazioni tra passione, stili di vita che si alimentano nel continuo Rispetto del Mondo e dei suoi Oceani…
Un esempio e un continuo inizio per chi vive il Surf…

Perchè garantire Professionismo genera, nella passione di tutti, curiosità in tutto quello che riserva il futuro, dalle competizioni alle novità, prodotti o storytelling finali…
E non c’è miglior lascito che l’esempio del Rispetto, di una vita prestata alla propria comunità a garantire continuità, un filo conduttore a cercarne le sue più profonde, tacite energie negli Oceani del Mondo…
E lo sà bene chi lavora, a tutti i livelli della società civile, nell’interesse di tutti…

Tutti ormai vogliono includere una propria foto (green) all’album digitale del tempo selezionando meglio quelle da salvare, archiviare e stampare…

Come troverà un nuovo inizio Joel Parkinson, all’ultimo anno nel Tour con una nuova vita e onde più libere da vivere…

Un nuovo inizio per Italo Ferreira (4°), dopo aver mancato l’appuntamento finale per pochi punti. Troppo pochi i piazzamenti adeguati per impreziosirne il numero maggiore (3) di Tappe vinte (Bells Beach/Aus – Keramas/Bali – Supertubos/Por) prima dell’ultimo Evento a Pipeline…

Un nuovo inizio per Filipe Toledo (3°) dopo un altro anno ai vertici di un Tour che, oltre ai sempre+ numerosi brasiliani, conferma un Atleta che ha saputo mantenere testa ai piazzamenti e rendere le destre di Jeffrey’s Bay (Sud Africa) e di Saquarema (Brasile) qualcosa di “facili” e incredibilmente sue…

Un nuovo inizio per Julian Wilson (2°), unico Atleta australiano a contendersi il titolo in un anno tinto di bandiere brasiliane, come a presagio di una sfida fino all’ultima gara con uno di loro…
Perchè, se Joel Parkinson ha sacrificato gli ultimi 15 minuti della sua carriera, della sua Heat per sostenere +un amico che un’ennesima vittoria di una carriera ricca di riconoscimenti, in luoghi e in uno “Sport” dove il Rispetto si guadagna solo in acqua, altri connazionali, forse le stesse, fredde onde di Margaret River in Australia sono mancate nel rosicchiare punti ad avversari (forse) +”versatili” alle onde e alle novità (Surf Ranch) del Tour 2018…
Un Titolo che tutti speravano riuscisse a riportare in Australia, anche per i suoi 30anni, la giovane famiglia e una stagione iniziata da Leader, a partire dalle onde di casa nella prima Tappa sulla Gold Coast/Australia.
E se prima Italo Ferreira e poi Filipe Toledo avevano aumentato i pretendenti al titolo, con la vittoria di Hossegor (Francia) ha saputo ritrovare una nuova spinta per impreziosirne le sue indiscusse qualità fino all’ultima Heat, finale di Pipeline, che solo un terzo avversario brasiliano aveva già anticipato e vinto ai punti…

Un nuovo inizio per Gabriel Medina
(1°), anche primo brasiliano ad essere riuscito a vincere un secondo Titolo Mondiale. E c’è voluto un sonnecchioso Tahiti per vederlo iniziare una sequenza di gare perfette, portandolo al primo posto con quel margine necessario che si è fatto bastare, prima della stessa Heat finale di Pipeline (comunque vinta), differenza di un vero Campione al suo secondo Titolo.
Perchè, a vederne anche le differenze con gli altri pretendenti al Titolo, i suoi due ultimi piazzamenti al 3° posto (nelle due precedenti gare prima dell’ultima), e la parità di 2 Eventi vinti (Tahiti/Fiji – SurfRanch/Ca) con gli altri 2 diretti avversari, hanno garantito quel margine necessario ad essere sempre lì, primo, tra le onde di Pipeline in uno sport spesso imprevedibile in quel cronometro integrato alla Natura e alla sua luce divina…

Un nuovo inizio per Stephanie Gilmore,
dopo il 7° Titolo ora con le motivazioni per l’8°…

Un nuovo inizio per Leonardo Fioravanti, Atleta italiano dopo un anno nelle qualificazioni, ora a rispondere al Top Tour…

Un nuovo inizio per Ryan Callinan (finalista a sorpresa in un’entusiasmante finale ad Hossegor) ora chiamato a rispondere, dalle qualificazioni, a una nuova generazione di Australiani che avanza…

Un nuovo inizio per chi recupera, finalmente, dai suoi infortuni…

Un nuovo inizio per tutti coloro che hanno fatto bene e sorpreso nel 2018 o che dovranno rivedere i propri piazzamenti in un Tour che “premia” già esserci…

E se, nel 1994, King Surfer Magazine iniziava questa esperienza editoriale quando un giovane Kelly Slater (dalla Florida) vinceva il suo secondo Titolo Mondiale, altri 25anni ci aspettano ad eguagliarne le più profonde, cariche e tacite energie del Mondo, in sempre più preziose carriere, leggende, pagine future di “Sport” e stili di vita…

Buon inizio a tutti…

Carlo Azzarone
@Surfer_KSM

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