
Mi continuano ad arrivare mail di organizzazioni umanitarie che, oltre a richiedere una firma alle loro petizioni, richiedono un contributo per aiutarli anche attivamente nelle loro iniziative…
Tutte le ultime, e non sono poche, ripetono che:
La disuguaglianza economica ha raggiunto livelli estremi.
Nel mondo 8 super-ricchi detengono la stessa ricchezza di 3,6miliardi di persone, la metà più povera della popolazione mondiale.
L’1% degli abitanti ha una ricchezza superiore a quella del restante 99%.
Un’alternativa è possibile, basta volerla.
Firma la petizione
-Un sistema di tassazione più progressivo in cui ciascuno paghi la giusta quota di tasse su redditi e ricchezze
-Contrasto ai paradisi fiscali e alle dannose corse al ribasso tra i Paesi in materia fiscale
-Politiche sull’occupazione che garantiscano ai lavoratori un salario dignitoso
-Servizi pubblici di qualità in ambito educativo e sanitario
-Uno sviluppo economico sostenibile che rispetti i limiti naturali del nostro pianeta
-Un reale ascolto dei bisogni dei cittadini che favorisca la loro attiva partecipazione
La disuguaglianza sta negli occhi di chi guarda, ma non agisce.
Unisciti alla nostra causa.
Faremo sentire le nostre voci chiedendo al nostro Governo di impegnarsi per un’economia più umana, equa e sostenibile.
Non saprei dire con certezza se sono le stesse cose che proponevano anche quando ero ragazzo, ma questo occidente non mi sembra molto cambiato da “titoli” così universali, fermi e ripetitivi se anche oggi non permettono un pensiero diverso, soprattutto per un vero cambiamento per tutti.
Risparmieremo le nuove generazioni da queste solite “politiche”(?) generaliste, se ci sarà un minimo reddito garantito a tutti?
Perché solo così questo derivato occidente crescerà, nel far muovere, in modo nuovo e diverso tutta una migliorata società dal basso, permettendo di riflettere e lavorare meglio anche sul resto.
I miglioramenti, gli efficientamenti avvengono naturalmente, +o- spinti da un’esigenza sociale che riflette il suo tempo…
Dalle PMI (Piccole, medie imprese) che affrontano i cambiamenti con una più moderna tecnologia, che ne determina anche le nuove progettualità nel tempo, ad una riduzione di tutti gli sprechi nelle più diverse quotidianità della collettività. Dal cibo all’acqua, dall’energia al riscaldamento per il più freddo e buio inverno fino ad arrivare alla raccolta differenziata, diventa sempre più presente un nuovo modo di pensare per chi lo vuole “realmente vivere”(?).
In Italia ci sono così tante donazioni che “sembra” difficile vederne un elenco, una somma totale per averne una reale idea, anche migliorativa delle diverse campagne e utilità che vengono lanciate ogni anno. Dalle più universali e immediate donazioni tramite sms a quelle con la linea telefonica fissa, dai bonifici al 5×1000 fino alla più semplice offerta in monete. Senza dimenticare che sono molti a lasciare grandi somme e patrimoni a fondazioni, chiese, ospedali e chissà a cos’altro alla loro morte… (vedi cmq alla voce lasciti testamentari su google)
Ci sono così tante donazioni che mi domandavo se non era arrivato il momento di iniziare un “efficientamento”(?) anche in questo settore per una migliore redistribuzione…
Creare un fondo (più di 1?) con un capitale da raggiungere in uno o più anni e utilizzarlo come un vero e proprio fondo d’investimento. Tutti gli utili di ogni anno possono così essere riversati in donazioni (oltre a tutte le varie attività a cui non erano arrivate per intero, per la costituzione del fondo stesso). E giovani esperti non mancano.
Un vero fondo d’investimento, come quelli che spesso si sentono investire nell’acquisire o partecipare nei capitali delle grandi multinazionali, negli immobili di prestigio (vedi grattacieli di New York – Milano etc.) nelle partecipate di Stato (dalle Poste a società più industriali come Leonardo/Finmeccanica etc.) o più semplicemente in titoli di Stato da farli avere un rendimento costante nel tempo da riversare interamente e maggiormente in donazioni. E ci sono nuovi fondi (anche da prima del 1929) che ogni anno ricevono tantissimo dai loro “normalissimi” investimenti, come anche una famiglia “pretende” nella continuità delle sue generazioni (casa, lavoro, seconda casa, titoli di risparmio etc. etc…), che poi non sono altro che fondi dove finiscono anche le nostre future(?) pensioni (+o- integrative) per non farne perdere il valore nel tempo, tanto da non essere considerati “pericolosi”(?).
E forse è arrivato il tempo di vedere una nuova generazione di ragazzi più organizzata, nuova nelle mentalità di cambiare e migliorare il mondo, anche più di tutte quelle organizzazioni ferme e strutturate al solo passato. Finite nel generare più posti di lavoro e volontari che efficientamento alla loro vera mission senza più un vero fine ultimo. Così, sin dalla scuola, possono anche capire meglio e di più di dove va il mondo, dove è meglio muoversi per investire nel breve, medio e lungo periodo per se e (aumentando le donazioni da fare) per gli altri…
Anche solo per conoscenza questi 2link già pubblicizzati in passato:
–Guida
–ProRealTime
Anche negli investimenti ci sono tanti aneddoti e storie che si raccontano. Da chi ha una rendita costante mensile/annuale (a seconda dei tipi di investimenti) a chi ha perso tutto, da chi con poche centinaia di euro iniziali ha cambiato vita, a chi se l’è tolta…
Gli esempi non mancano per esprimere note positive e negative, ma vanno di pari passo con le singole storie di tutti, di chi fa surf in giornate estreme a chi, ignaro, è stato criminosamente frodato, anche nella fiducia, della sua stessa banca. Da ignaro ad attento investitore, anche per donare parte dei suoi utili, la differenza è netta.
Si può imparare davvero molto nel solo osservare, come lo si fa per le onde prima di entrare per saperne realmente le dimensioni, la frequenza o più semplicemente nel capire come si formano e rompono in lontananza.
Continuare a crescere nelle conoscenze per non finire più indietro di quanto può lasciarti questo tipo di occidente.
E dal minimo reddito garantito a tutti a qualsiasi, altra, ragionata idea per una società migliore, sono ancora tante le cose che si possono cambiare.
Contrariamente alle azioni il Forex (Mercato delle Valute) permette di valutare l’andamento, anche con la visione dei soli grafici. Essendo valute di Stato oscillano in range ben precisi e, sempre a differenza delle azioni, è difficile vederne la totale perdita dell’intero valore se non si vuol decretare la fine di un’intera “Società”, economie di intere Nazioni. Quindi operare con i CFD nel Forex, non è una scommessa su chi vince o su chi perde, ma solo un fatto temporaneo per arrivare ad un punto preventivato, in questo caso, di “guadagno”(?).
E sarebbe interessante vedere un programma sulla Tv pubblica di Stato (quella già pagata dal canone) dove esperti potrebbero mostrare le tendenze/movimenti migliori giornalieri per cittadini informati, così da “creare sinergie tra tradizione e innovazione per essere più smart”(Maf) e trovare profitto, anche nelle più brevi tendenze che il mercato seguirebbe comunque, a prescindere dai capitali di tanti altri possibili, piccoli investitori.
Così, si potrebbero cercare di aumentare i finanziamenti per il restauro di tutti quei monumenti, opere d’arte che lo richiedono da tempo, come molti comuni ricercano con l’Art Bonus, in chi vuol donare per il loro patrimonio culturale e artistico.
Naturalmente i più bravi sanno entrare e uscire continuamente, obbligati a rendere le loro performance di guadagno superiori agli immancabili errori che muovono sulla velocità, ma il principio per tutti è relativo alla “regola” del proprio capitale. Più è piccolo e più le entrate e le uscite dovranno essere più precise, più sarà grande e più ci sarà la possibilità di rimanere in tendenza/controtendenza per più tempo in attesa del punto di guadagno previsto…
Se si insegnasse nelle scuole ad entrare ed uscire nelle maggiori tendenze, anche solo per gioco, quando sono le Banche Centrali, i Capitali Istituzionali, i Fondi Sovrani a muovere il mercato e a dare tendenza, creeremo più conoscenza dove c’è un vuoto per l’intera collettività.
Non possiamo dimenticare gli ennesimi, recenti scandali, dove a molte persone è stato fatto perdere tutto, dalle loro stesse banche, facendogli investire anche l’intero risparmio di una vita, in un unico investimento di rischio. E forse “MAI investire tutti i risparmi in un unico investimento” è diventato, tristemente, l’ennesimo insegnamento “Pubblico”. E forse vale anche per la vita, in un’Italia senza più una vera direzione, se non le sue troppe regole per cercare, nell’illimitato libero arbitrio da dare, di confonderci inevitabilmente tutti della nostra immancabile, incolmabile(?) ignoranza Pubblica “ricevuta”…
Tra una mareggiata e l’altra ho solo intenzioni serie…
Se mai, un giorno, decidessi di organizzare un corso di “surf e vita”, mandatemi il migliore del vostro gruppo…
E cercate solo di esserci…
Enjoy Your life
Keep Surfing
Carlo Azzarone
@Surfer_ksm
A.D. Surf – 7 Luglio 2017
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