Non cโรจ stato un giorno in particolare che mi ha fatto iniziare a fotografare, scrivere, ma soprattutto comunicare lo sport che pratico. Eโ stato un insieme di fattori. Oltre il malcontento generale dei ragazzi insoddisfatti delle riviste di quel tempo incapaci di rispecchiare quello che vivevano; oltre una federazione con persone al suo interno inclini solo ai propri interessi; oltre le stesse aziende di settore che volevano piรน concorrenza editoriale per far abbassare le tariffe dei listini pubblicitari delle case editrici del nord Italia; oltre la mia passione fotograficaโฆ vivo il surf, l’ho visto crescere anche con tutti i suoi luoghi comuni.
Erano tempi in cui King Surfer Magazine era a colori e su scala nazionale, tempi in cui il farsi conoscere era il condividere una stessa passione. Dove le sinergie straniere erano giustificate dall’aiuto che davano nel comunicare e mostrare la provenienza di un’intera cultura sportiva. Eravamo pochi e con una sana voglia di imparare. Non cโerano molte aziende, come non cโera molta informazione. Tutto era piรน unito. C’era un maggior coinvolgimento da parte di tutti nel vivere e promuovere il proprio sport come in una comune missione.
Chi vive il mercato di questi anni ha un suo interesse personale dove lโadesivo, la maglietta, la tavola sono tutti rigorosamente aziendali. Dove le nuove strategie commerciali promuovono piรน comunicati stampa mirati allo stile di vita del loro marchio senza lasciare alla nostra identitร la possibilitร spontanea di consolidarsi nella nostra cittร e regione. Colpevole una malsana e gratuita informazione, sempre piรน diffusa da riviste e siti internet, per essere recepita come notiziari di estrema attualitร , consentendo a tutto quello che ci circonda di sfumare i โcomunicati stampaโ del nostro stile di vita.
E allora il prezzo di copertina dovrebbe far riflettere nel voler comunicare solo una cultura del surf locale. Dove preferisco far vedere โin primisโ quello che viviamo, lontani dalle imposizioni straniere, lontani dai notiziari aziendali. Dove chi si avvicina al surf puรฒ trovare una realtร mentre chi investe avrร sempre la possibilitร di trovare uno spazio dove far vedere i propri prodotti, il proprio stile, le proprie persone da accostare senza prevaricare quello che viviamo. Come in un comune interesse verso lo sviluppo della nostra stessa cultura.
Per questo volevo iniziare il nuovo anno festeggiando i primi dieci anni con lo stile che ci contraddistingue da sempre. Vi lascio pertanto il silenzio di un “dinosauro bidimensionale” stanco delle battaglie che si vivono in un settore dove voglio solo sensibilizzare una veduta piรน ampia del solo pane e surf straniero con cui molti fanno crescere i ragazzi che vivono il nostro sport. Uno โSpecial Editionโ, un poster e un calendario, un nuovo lavoro che vuole racchiudere la continua ricerca di un servizio d’informazione fotografico โtutto italianoโ.
C’รจ molto da fare, ci sono ancora molte cose da dire, da comunicare e far conoscere. Abbiamo uno sport dove le notizie piรน importanti provengono dal mare. Dove le notizie di una mareggiata suscitano vita ed entusiasmo a tutti i veri appassionati. Dove mi accorgo di lavorare per soli appassionati, ma in questi dieci anni ho visto anche oltre la mia passione. E come โun dieciโ speriamo di averlo meritato. La โlodeโ, come sempre, la lascio al mare.
Buon 10ยฐ anniversario a tutti coloro che mi seguono da cosรฌ tanto tempo e non si sono mai stancati di credere, piรน di me, alla comune missioneโฆ
Enjoy your Life
Keep Surfing
Roma (Italia) – 21 Settembre 2004
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